La storia
La comunità di Cantello con Ligurno e Gaggiolo affonda le sue
radici in tempi lontani.
Al di là dell’Ara Romana, raffigurata nel suo
stemma, con l’epigrafe studiata dallo storico Theodor Mommsen o del placito che
nell’aprile dell’anno 844 si tenne nell’oratorio di S.Maria (l’attuale S. Maria
di Campagna), vi sono documenti che citano alcuni suoi abitanti quali:
“Dominicus magister de Livurno” il 30 maggio 1196 e “Amaricus de
loco Cazono” il 7 maggio 1218. La
storia antica di Ligurno è poi documentata dagli importanti ritrovamenti di
necropoli celtiche della cultura di Golasecca, datate addirittura al 900 – 800
a.C. e avvenuti a più riprese in località Collodera e Fontanella. Al periodo Gallo-Romano è attribuita la vasta
necropoli e la strada venute alla luce durante scavi eseguiti nei pressi di
Madonna di Campagna. Vennero alla luce tombe a cremazione e ad inumazione, a
cassetta cubica oltre a numerosi vasi, anfore, braccialetti e fibule di bronzo,
quattordici monete dell’imperatore Tito e cinque assi; lucernette fittili,
chiodi, chiavi, coltelli ed armi di ferro, balsamari vitrei ed amuleti. Tutti i
reperti sono oggi consevati presso il Museo Civico di Varese. La località detta “Castellazzo”
probabilmente era sede di un castelliere Celta utilizzato anche in epoca romana
poiché in zona vennero ritrovati nel 1872 tre tombe ad avello scavate in masse
di granito simili a quelle misteriose del lago di Como. Nel medioevo, la presenza nel territorio di cave
d’arenaria condizionò la vita degli abitanti di Cantello come quella dei paesi
vicini. Infatti l’economia del luogo era imperniata oltre che sulla
coltivazione dei campi, sulla fruttuosa attività di scalpellino, architetto e
muratore in cui si distinse, nel XII sec, Lanfranco da Ligurno, figlio d’arte
poiché il padre Ergatii fu anch’egli scultore e “mastro costruttore”.
Lanfranco diresse la costruzione del magnifico chiostro di Voltorre nei pressi
di Gavirate e a lui si attribuisce pure il progetto per la costruzione del
Duomo di Milano. L’opera che gli diede maggior fama fu però il Duomo romanico
di Modena che porta la sua firma nella parte più antica del portico e dei
colonnati. L’antica comunità ha sempre
fatto parte della Pieve di Arcisate. Nel 1574 Arcisate, capo Pieve, contava 652
abitanti, mentre nello stesso anno Cazzone con Ligurno, Gaggiolo e Velmaio ne
contavano 687. Anche successivamente, nel 1859, poco prima dell’Unità d’Italia,
Arcisate che era anche capoluogo del Mandamento di cui la comunità faceva
parte, contava 1318 abitanti laddove Cazzone con Ligurno, Gaggiolo e Velmaio ne
contavano 2043. Durante il Risorgimento,
per la sua felice ubicazione di terra di frontiera, Cantello vide il frequente
passaggio dei patrioti che si recavano in Svizzera in esilio o per
contrabbandare di propaganda. Infine la
storia degli ultimi cento anni ha regalato alla comunità due importanti novità:
il cambiamento della denominazione di Cazzone con quella di Cantello, avvenuta
con regio Decreto del luglio 1895 e il distacco della frazione di Velmaio dal
Comune di Cantello, in favore di Arcisate, avvenuto nell’aprile 1968.
Il territorio
L’abitato di Gaggiolo (Gagiòll o Gaggioeu in varesotto) sorge intorno all’omonimo valico internazionale e è frazione del comune italiano di Cantello. Costituisce un unico insediamento urbano con l’omonima frazione del comune svizzero di Stabio, in Canton Ticino (distretto di Mendrisio), dalla quale è separato dal valico di Gaggiolo, dogana internazionale tra Italia e Svizzera. L’abitato nacque come aggregazione di cascine e fondi agricoli prima della perdita da parte del Ducato di Milano del territorio del Canton Ticino a favore della Svizzera, ovvero prima della creazione del confine di stato del 1512 e ancora attuale. La chiesa di S. Bernardino infatti, pur non avendo mai dignità di parrocchia, risulta essere stata costruita in epoche precedenti, ancorché le successive riedificazioni e la mancanza di studi approfonditi non consentano di specificarne meglio la data di prima edificazione.
Il contesto
L’edificio è ubicato in Via Elvezia,35 a Gaggiolo (fraz. Di Cantello), a circa 300 mt dal confine italo-svizzero. Fin dall’esperienza del nido, avviata nel 2000, con cui la Scuola dell’Infanzia condivide l’edificio, il Servizio si è connotato per una particolare attenzione alle esigenze delle famiglie con lavoratori “frontalieri”. Nel tempo la proposta Educativa e Formativa del Servizio ha accreditato sul territorio la Scuola che ad oggi è popolata tanto da figli di frontalieri, non residenti nei comuni limitrofi, quanto da famiglie del territorio che hanno scelto La Casa nell’Albero per l’elevato livello qualitativo espresso e per il progetto educativo e formativo connotato da una forte interazione con l’ambiente naturale e l’apprendimento per via esperienziale. Nell’ultimo periodo il completamento della rete ferroviaria Arcisate-Stabio e l’apertura della Stazione di Gaggiolo (200 mt dalla Scuola) ha reso la Scuola ancor più facilmente raggiungibile aggiungendo un’alternativa di mobilità pubblica alla rete stradale e di parcheggi che garantiva precedentemente l’accessibilità alla struttura. Secondo il progetto esecutivo presentato nel 2016, la stazione si situa a ridosso dell’imboccatura orientale della galleria Bevera e a poche centinaia di metri dalla frontiera italo-svizzera.
Come le nuove stazioni di Induno Olona e Arcisate (servite dalla medesima linea), lo scalo di Gaggiolo è costruito in trincea e dispone di due binari passanti serviti da due banchine (coperte da tettoie in acciaio e plastica). A livello del suolo, a formare un ponte sopra i binari, si situa il fabbricato viaggiatori (atto a incanalare l’accesso e il deflusso dei passeggeri) al suo interno sono alloggiati biglietteria, tornelli e sala d’attesa. L’ubicazione della linea ferroviaria sotto il livello del suolo comporta che, pur essendo la linea ferroviaria vicina alla Scuola dell’Infanzia, essa non impatta in alcun modo né dal punto di vista acustico né dal punto di vista visivo, mantenendo l’originario aspetto della struttura collocato in contesto naturale e poco antropizzato.
Dal 7 gennaio 2018 (data di apertura al servizio commerciale), la stazione è servita dal lunedì al sabato (dalle 05.30 alle 20.30) dalla linea S50 Varese-Mendrisio-Lugano-Bellinzona e per tutta la settimana (dalle 05.00 alle 24.00) dalla linea S40 Varese-Mendrisio-Como-Albate Camerlata. Entrambe le relazioni operano con cadenzamento orario. A decorrere da giugno 2018 una corsa su due della S40 viene inoltre prolungata da Varese a Malpensa Aeroporto Terminal 2 garantendo un’ampia possibilità di sfruttamento della linea a chi decide di raggiungere la Scuola utilizzando i mezzi pubblici.
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