Noi non partecipiamo a gare al massimo ribasso: un educatore laureato ed esperto ottiene dei risultati che una persona impreparata non può raggiungere. La cultura educativa italiana ha fatto scuola in tutto il mondo. Davanti agli ostacoli costruisce percorsi.
Quando mancano fondi, si ingegna per risolvere i problemi preservando la qualità. Ma, miracoli a parte, oggi il peso dei tagli pesa troppo sulle famiglie.
Ci sono paesi, come la Svizzera, che hanno molte più risorse di noi per fare buoni servizi per disabili. Ma meno cultura educativa. E la differenza si vede. Soprattutto rispetto alla Lombardia e al Nord Italia. Il centro socioeducativo e la ludoteca sono dedicati ai disabili adulti.
La mattina, come a scuola, si svolgono le attività più impegnative con l’obiettivo di acquisire nuove abilità e migliorarle. Facendo crescere tutte le autonomie e le competenze possibili.
Attivando tutte le risorse personali e comunitarie per essere più indipendenti e partecipare ai processi: magari non si riesce a cucinare da soli. Ma a preparare insieme sì. Il pomeriggio è tempo di teatro, orto, partite a carte e altri giochi.
Attività terapeutiche (piscina; in cascina con gli asini) e gite. Si continua in ludoteca senza soluzione di continuità fino all’ ora di tornare a casa.
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