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Far star bene le persone è il lavoro più bello del mondo. Mette le ali a tutti. Si può fare. E noi sappiamo come. Immaginatevi di avere persone di fiduciache vi ascoltano con attenzione e risolvono in modo veloce e intelligente le piccole incombenze di tutti i giorni. Che sanno trovare tutte le informazioni utili per risolvere un problema. Che sanno indicarvi la soluzione migliore. Che conoscono la rete di servizi e di opportunità che vi interessano come le loro tasche. Che sanno districarsi e risolvere.

Quant’è più facile la vita con persone così? Efficienti. Preparate. Disponibili. Determinate ad aiutarvi al meglio e felici di farlo.

Così fidate che il Comune di Milano si è affidato a loro per gli argomenti più sensibili, i servizi sociosanitari. Così motivate che il Pio Albergo Trivulzio si è affidato a loro per informare i suoi pazienti e aiutarli anche nelle emergenze. Insieme ai cittadini che hanno bisogno di affrontare un problema di salute personale o familiare.

Così in gamba che i lavoratori dell’ortomercato vengono a fare i volontari in Eureka, perché ricordano quanto si sono divertiti alle cene aziendali. Quanto è stato importante averci al loro fianco nei momenti difficili. Quanto è stato comodo farsi aiutare.

Immaginatevi di avere tutto questo per voi e la vostra famiglia. Per il tempo libero, la cultura, i viaggi. Immaginatevi anche quello che vorreste ma ancora non avete visto in giro: lo faremo insieme. Noi lo chiamiamo Wyn, perché ci ricorda che vincono tutti. What You Need, perché lavoriamo sulla base delle esigenze e dei desideri delle persone reali. E le aziende sono delle comunità fondamentali per far stare meglio le persone.

E’ bello per chi ci lavora. E’ bello per noi che amiamo veder fiorire le comunità e sappiamo come nutrirle. E’bello per l’azienda che fa ai suoi il regalo migliore di sempre. C’è una bella aria. Si lavora bene. E si vede.

Non siamo fate. Siamo Eureka. La magia della vita al vostro servizio. Da zero a 99 anni.

  • Wyn What you need Welfare aziendale
  • Adempimento della normativa sull’inserimento dei disabili Persone assunte da noi per voi
  • Al tuo fianco Rete sociale “Come te”
  • Asili aziendali
  • Attività su misura Servizi e benefit sociali che cambiano la vita

Eureka! vuol dire un’idea geniale. Di quelle che cambiano la vita. Martha Nussbaum ¹, proseguendo il lavoro del premio Nobel per l’economia Amartya Sen, fa dei servizi di cura un pilastro della democrazia e un indice fondamentale di valutazione della ricchezza di un Paese, al posto del PIL (prodotto interno lordo). La carenza di buoni servizi invece abbassa la qualità della vita dei cittadini, in particolare delle donne. E diminuisce il contributo femminile all’evoluzione del mondo. Siamo imprenditrici e imprenditori sociali. Abbiamo fondato Eureka per cambiare la realtà, offrendo quello che serve per vivere meglio. Creatività, innovazione sociale, condivisione. Con i nostri servizi mettiamo in campo le risorse per accendere sempre più motori di cambiamento. Attivando persone, gruppi, comunità. Liberando le energie per crescere bene. Insieme.

¹ Martha C. Nussbaum, Giustizia sociale e dignità umana, Il Mulino, Bologna, 2002

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Leggere è importante. Lo sentiamo ripetere, in diverse circostanze e in vari contesti, da sempre. Ma, quando parliamo di bambini molto piccoli, il come, il quando, e il che cosa è spesso lasciato alla buona volontà e all’improvvisazione degli educatori, siano essi professionisti o genitori alle prime armi.

Eureka! si è posta il problema e ha avviato una stretta collaborazione con il LIEPP1 di Parigi.

Dall’analisi delle ricerche a livello internazionale emerge che la lettura in famiglia è una pratica diffusa ma rara nelle famiglie meno istruite e più povere. Molti genitori pensano anche che non sia praticabile con i bambini in “età da nido”, “mentre sappiamo, al contrario, che iniziare la lettura parentale, cioè all’interno del gruppo familiare, sin dal secondo anno di età è essenziale per lo sviluppo socio-cognitivo ed emozionale del bambino, sviluppo che conosce proprio nella fascia 2-4 anni un momento particolarmente decisivo per la sedimentazione di capacità e atteggiamenti decisivi per le abilità comunicative successive”, come afferma il professor Barone di Sciences Po.

Inoltre, nelle famiglie dove la lettura di libri è praticata, molto spesso questa coinvolge solo la madre (e non il padre o altre figure parentali) e il bambino è relegato ad un ruolo di ascolto passivo, quindi l’interazione genitori-figli è piuttosto limitata e unidirezionale.

La lettura in famiglia, con un approccio dialogico, può invece fare la differenza: potenziare lo sviluppo linguistico dei bambini, ampliare il loro vocabolario, potenziare le loro capacità interpretative e narrative. A loro volta, queste competenze linguistiche sono fattori determinanti per la riuscita scolastica successiva e per la prevenzione degli abbandoni scolastici precoci e dei fenomeni di ritardo e dispersione scolastica.

Da queste premesse ha preso avvio la sperimentazione del Dialogical Reading, la nuova metodologia di intervento di lettura interattiva sviluppata dal LIEPP e collaudata con successo nei nidi gestiti da Eureka. La sperimentazione è stata possibile grazie al progetto Un due tre stella, finanziato da Con i bambini, il fondo che supporta le attività di contrasto alla povertà educativa.

Il primo passo necessario a questo approccio poggia sull’idea che sia necessario informare i genitori dei benefici di un avvio precoce della lettura, estesa alla rete parentale più ampia, spiegarne i benefici e accompagnare questa pratica con laboratori che mostrano concretamente come leggere libri al fine di aumentare il coinvolgimento dei bambini e di arricchire più efficacemente il loro sviluppo linguistico e cognitivo.

I risultati al termine del primo anno di sperimentazione evidenziano un effetto non uniforme: si rileva un incremento non sostanziale delle competenze dei bambini di famiglie italiane e con competenze di vocabolario medie o alte, mentre viene rilevato un effetto più significativo sui bambini di famiglie allofone o bilingui. Il metodo sperimentato, quindi, impatta sulle famiglie meno istruite e con un forte background migratorio, ovvero le famiglie più a rischio di povertà educativa.

1Laboratoire Interdisciplinaire pour l’Evaluation des Politiques PubliquesSciences Po, unità di ricerca di eccellenza finanziata dal Ministero dell’Istruzione francese e riconosciuta a livello internazionale.

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L’economia italiana annaspa, ma Eureka fa eccezione. E anche quest’anno conferma la regola: i conti tornano.

«Siamo diventati più di 400 – spiega la presidente Eleonora Bortolotti -. E abbiamo superato i 10 milioni di euro di fatturato. La strada che abbiamo scelto paga».

Sicurezza e qualità sempre al centro. Un codice etico in evoluzione che mette in pratica i nostri valori nella realtà lavorativa di tutti i giorni. E un investimento fortissimo nellaformazione.

«Vogliamo superare di slancio i confini dell’eccellenza professionale per arricchirci come persone e darci una potenza di trasformazione maggiore. Come possiamo cambiare in meglio la realtà? Lavorare meglio? Essere motori di cambiamento – continua Eleonora Bortolotti – richiede intelligenza, consapevolezza e visione. Una visione sempre più ampia. Che ci fa capire

cosa succede fuori dal nostro piccolo. Dove va la società».

«Condividiamo quello che ci piace. Che ci entusiasma. Che apre la mente. Arte, cultura, spettacoli: abbiamo creato un punteggio che valorizza l’autoformazione. Ci divertiamo a usare creatività e inventiva. A scambiare punti di vista. A stare al passo coi tempi per prevedere cosa fare. E farlo».

Eureka ha investito anche in macchinari strategici e immobili. «Abbiamo comprato un nuovo bellissimo trattore per il gruppo del Verde. Per le risorse umane e l’amministrazione abbiamo assunto nuove persone e acquistato i nuovi uffici in via di Vittorio, di fronte alla nostra sede storica».

Eureka si sta muovendo bene e su fronti diversi: «Stiamo per lanciare Mecchegno – continua la presidente – un gioco meraviglioso per progettare e realizzare arredi e giochi in legno montando e smontando gli elementi componibiliUn gioiellino per bambini e famiglie che racchiude tutta l’esperienza di Eureka e di Xiloidea, la nostra falegnameria creativa».

La rete sociale intessuta a Varese continua a crescere. WeMi e i suoi servizi family friendly, cioè “amici” delle famiglie, anche.

«Per i nidi Milano siamo in attesa dei risultati della gara. Sapremo gli esiti entro luglio. Speriamo di vincere e di restare negli stessi nidi. Siamo entrati a far parte della comunità. Le famiglie contano su di noi: un passaggio importante per cambiare passo. La continuità aiuta tutti a fare meglio e di più. Nel frattempo c’è stato il rinnovo del nostro contratto che prevede un incremento vicino al 6%. Sono contentissima: era ora!».

Mentre scriviamo abbiamo aperto il nuovo nido di Sant’Angelo Lodigiano, con i primi iscritti per l’estate. Ci fa particolarmente piacere offrire un servizio di alto livello in un quartiere con molte case popolari: per le famiglie e i bambini sarà una bella ventata d’aria fresca.

«Speriamo di chiudere un altro capitolo importante – sottolinea Eleonora Bortolotti – la ristrutturazione di Cascina Cappuccina». Complicatissimo l’iter burocratico con enti diversi che comunicano poco tra loro. « Cascina Cappuccina diventerà ancora più bella. Per noi e per gli altri».

Il prossimo anno continuiamo il percorso etico allargandolo a tutta Eureka e iniziando a coinvolgere committenti e genitori. A partire dai nidi.

ASSEMBLEA SOCI 2019

BRUNO MAINO SPIEGA I NUMERI

Eureka ha tenuto al sicuro il posto di lavoro di tutti e trovato un’occasione d’impiego per molte altre persone. Lo ha fatto continuando a crescere e a migliorare. Il fatturato ha superato i 10 milioni di euro. Gli addetti sono saliti a 417, al 95% donne. L’impresa ha tenuto fede a tutti i suoi impegni. Questo vuol dire che ha sempre pagato gli stipendi a fine mese. Ma è riuscita anche ad alzare la posta investendo in macchinari, immobili e conoscenza. Continuando a spendere per la qualità della vita e del lavoro delle sue persone con intelligenza e senza paura.

Il risultato è che ha consolidato il patrimonio e il capitale umano insieme. Facendo leva anche sulle fasce considerate tradizionalmente “deboli” nel mercato del lavoro. In particolare le donne. «La fortuna non c’entra – sottolinea Bruno Maino, il nostro commercialista, spiegando i numeri del bilancio -. Qui si vede la buona gestione dell’impresa andare a toccare tutti gli ambiti. Fino ai minimi dettagli».

L’andamento generale dell’economia e la diminuzione delle spese pubbliche per il welfare sono un “virus” che indebolisce molte imprese sociali e di servizi. Eureka ha scelto di rilanciare con una gestione oculata e saggiaDando gambe ai grandi sogni. Quelli importanti per tutti, come Cascina Cappuccina.

«Facciamo servizi di cura eccellenti, alzando contemporaneamente il Pil e la felicità interna di Eureka – spiega Eleonora Bortolotti – e delle comunitàUsiamo anche i cervelli e le capacità delle donne, su cui vale la pena investire. Per cambiare il mondo servono tutte le intelligenze e le competenze possibili. Vogliamo trovarle, rafforzarle, inventarle se mancano. Non lasciarne a casa la metà. Consolidando l’impresa e il futuro dei figli. La vita e la terra. Insieme».

Economia della conoscenza in pratica. Economia che funziona.

ASSEMBLEA SOCI 2019

COS’E’ L’ETICA?

Cos’è l’etica? Dal greco Ethos: costume, abitudine.

L’etica è la prima cura che si può e si deve avere per la propria vita. È una via di pensiero, di domande, di risposte e di coerenza.

L’etica si cura della condotta umana secondo ciò che è giusto e che non lo è”.

Save the children ONG

Eureka nasce per fare buoni servizi di cura: si occupa di etica tutti i giorni, da sempre. Forse per questo l’idea di approfondire ancora l’argomento è nata dalle coordinatrici dei nidi, le educatrici di una volta, oggi il punto di riferimento delle nuove arrivate. Crescere significa cambiare gruppo di lavoro, avere nuovi colleghi e responsabilità: più diventiamo grandi, più diventa importante condividere la visione pedagogica ed educativa. Un’operatrice che ne sostituisce un’altra sarà una persona diversa con caratteristiche uniche. Ma lo stile Eurekadev’essere comune, come un filo che lega idealmente tutti i gruppi di lavoro. «Il codice etico definisce le modalità per rispettare i nostri valori, ma è soprattutto uno strumento pratico per prevenire il rischio di condotte sbagliate – spiega Cristiana Piloni, coordinatrice responsabile dei nidi -. Un rischio che abbattiamo lavorando insieme, in un’ottica di condivisione e sostegno reciproco. Alla base dei comportamenti lesivi e dei maltrattamenti spesso ci sono la solitudine e il born out degli operatori.  Per questo in Eureka il lavoro di cura è un lavoro d’équipe, che rinforza la trasparenza e la fiducia reciproca».

Chi pensava che il corso non fosse per lui ha cambiato idea. Tutti siamo adulti nei confronti di figli, nipoti, persone più piccole. Tutti lavoriamo con dei colleghi e per gli altri.

I comportamenti sbagliati, quelli da “semaforo rosso” sono i più facili da identificare. Come evitarli? «Con la pratica dell’educazione positiva – hanno risposto Antonella Tedesco e Irene Gullo, coordinatrici di nidi –». Dare fiducia. Valorizzare le risorse e le competenze degli altri. Chiedere aiuto. Essere empatici e comunicare bene… Gli esempi a due voci hanno toccato tutti gli aspetti del nostro lavoro. L’occasione per una veloce radiografia professionale e personale, che ha strappato più di una risata.

Interessante anche la riflessione di Melania Pisanu: «le nostre operatrici – ha spiegato la referente storica di CuraMI, WeMI e Pronto Trivulzio – devono tenere conto di interessi e diritti diversi, a volte in contrasto tra loro. Come quelli dei nonni e delle loro famiglie, delle assistenti familiari e di chi le cerca o ne ha bisogno».

Succede spesso che le aspettative e le richieste nei confronti delle badanti siano eccessive.  Ma a volte sono del tutto fuori luogo, in netto contrasto con i valori dell’operatore che gestisce il servizio. In questi casi la gestione dei rapporti e delle responsabilità reciproche richiede un livello superiore di professionalità  e il codice etico diventa una guida per muoversi nel modo giusto». Un esempio d’attualità è il confine tra gli stereotipi  e i pregiudizi razziali: davvero facile da oltrepassare ».

Il viaggio verso una consapevolezza maggiore nei confronti dei bambini, dei cittadini, dei colleghi, ha portato a questo corso come il primo di una serie di passi per definire il codice etico aziendale. Ora il testimone passa ai singoli servizi. «Nei nidi –conclude Cristiana Piloni – l’anno prossimo, inizieremo a coinvolgere le famiglie e i committenti. Chi entra in contatto con noi sentirà la differenza.

ASSEMBLEA SOCI 2019

UN SEGRETO CHE CI FA ONORE

Ci sono cose anche importanti che non si possono comunicare ufficialmente al pubblico.

Quando succede qualcosa di brutto ai bambini piccoli i committenti, le forze dell’ordine, lo scoprono dopo mesi di controlli serrati e intensi. Di video girati di nascosto, che mostrano l’ambiente in cui è successo il fatto in tutti gli aspetti. Lo sappiamo dai giornali. Questo tipo di controlli si fa anche a campione, a scopo preventivo. A noi è successo. L’abbiamo saputo dopo, a verifica conclusa da tempo.

Cos’hanno scoperto filmandoci? Che i nostri comportamenti e agiti educativi sono corretti e tutto è a norma di legge. Nel corso di etica abbiamo imparato che ci sono modi di fare che non sono il massimo per i bambini. Cose che non bisognerebbe fare, ma che a volte capitano. Da noi non è mai successo. C’è commozione in sala. Silenzio. Nessun appunto nemmeno minimo a fronte di un controllo così approfondito è un risultato che ci fa onore. Noi siamo così. Appassionati e leali. Possiamo guardare tutti negli occhi.

ASSEMBLEA SOCI 2019

EUREKA PEOPLE

Rita Antonioli non poteva proprio venire. La nostra artista del cuore ha trovato comunque il modo di fotografare gli oltre 300 partecipanti arrivati in Cascina Cappuccina per l’assemblea. Ne è nata Eureka People una serie di scatti fatti per interposta persona da Riccardo Tarantola, con la direzione artistica di Rita.

Fotografa preferita di Patty Smith, Rita Antonioli http://www.aerreimage.com/è premiata e apprezzata in tutto il mondo per reportage, art photography e ritratti d’autore.

Paragonata a Caravaggio, l’ultima mostra quest’anno alla Triennale di Milano. Gli ultimi scatti per il Financial Times.

A noi del sociale, a parte qualche vanitoso, non piace farci fotografare. Non ci interessa la forma. Lei lo sa bene. Perché ci fotografa da anni. Un reportage ininterrotto, uno sguardo sempre attento e rispettoso di tutti. Un segno di stima che vale.

Ha continuato a fotografarci perché ama quello che vede, la storia al servizio del pubblico. Come noi amiamo quello che facciamo. Anche se a volte l’abbiamo fatta penare, lei fotografa che ci mettiamo l’anima. Racconta chi siamo. Come lavoriamo. Facendo vedere anche agli altri il bello che c’è. Che si può fare. Che facciamo. Noi, Eureka people. Ci ha fatto ricordare Gianni Berengo Gardinhttps://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Berengo_Gardin anche lui molto rispettoso. Un uomo eccezionale, con lo sguardo limpido e diretto di chi ha l’anima negli occhi. Venne in Eureka quando entrammo nelle prime 30 imprese italiane guidate da donne. Rimase fuori ad aspettare perché c’eravamo dimenticate che non avevamo campanello. Ci fotografò con bambini e cani, nella confusione di un ufficio già stretto, felice del suo lavoro. Un uomo paziente e garbato, che non faceva capire chi era: il più importante fotografo italiano del XX secolo, uno dei più bravi al mondo. L’abbiamo chiamato poi per chiedergli se potevamo usare le sue foto. Ci invitò ad andare a prenderle a casa sua e ce le regalò. Un vero gentleman.

Questi sguardi d’artista fanno crescere. È una fortuna incrociarli. Vale la pena cambiare. Vale la pena anche di farsi fotografare da persone così.

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Da diversi anni Eureka porta un contributo alla diffusione dell’educazione alimentare, in tutte le sue aree di intervento, con progetti informativi e con le buone pratiche consolidate nelle cucine degli asili che gestisce.

La collaborazione con gli enti pubblici e con il mondo scientifico ha garantito un aggiornamento e un impegno costanti. Già nel 2014 Eureka è stata riconosciuta come eccellenza per la qualità delle cucine dedicate ai più piccoli nell’ambito del progetto “Pappa e nido”, promosso dall’ASL. Oggi la conferma della validità della direzione intrapresa arriva dal Ministero delle politiche agricole e alimentari e dal Ministero dell’istruzione. La buona notizia è dello scorso febbraio: sono stati assegnati i fondi previsti dal decreto interministeriale[1] per sostenere la qualità biologica nell’alimentazione proposta dalle scuole. Eureka ha ottenuto il marchio di “mensa biologica”, certificato dal Ministero, per ben tre dei quattro nidi premiati in tutta Milano e provincia. Si tratta dei nidi del comune di Peschiera Borromeo gestiti dalla Cooperativa: La bella tartaruga, Il girotondo e La trottola.

Vogliamo qui ribadire l’importanza dell’intervento del Ministero, orientato a promuovere una cultura dell’alimentazione sana e di qualità, partendo proprio dall’ambito dell’educazione. Si favorisce in questo modo una sempre maggiore consapevolezza che dovrà garantire alti standard di qualità alimentare alle future generazioni, coinvolgendo oggi i più piccoli e le loro famiglie.

Sembra proprio, dunque, che l’accordo sia unanime: una alimentazione sana ed equilibrata è fondamentale per lo sviluppo dell’organismo e nella prevenzione e cura delle più comuni patologie.

Ma cos’è un alimento? E come orientarci per riconoscere la qualità dei cibi?

Possiamo definire alimento ciò che l’uomo utilizza per nutrirsi, ma, secondo le moderne teorie dell’alimentazione, ciò che è commestibile non è un alimento se non possiede alcuni requisiti. Un alimento è ciò che contiene almeno uno dei principi nutritivi, essenziali al funzionamento del nostro organismo: carboidrati, proteine, grassi, sali minerali e vitamine. Deve anche avere caratteristiche organolettiche accettabili, cioè deve essere percepito e apprezzato per sapore, odore, colore e consistenza. Altra caratteristica fondamentale è che non contenga sostanze tossiche. E qui il biologico ci viene in aiuto. Un alimento è sano, infatti, quando proviene da una materia prima ben prodotta, da animali allevati o vegetali coltivati senza l’utilizzo di sostanze nocive. E diventa cibo di qualità se è ben preparato, cucinato con metodi che non producano sostanze dannose e che preservino i principi nutritivi, come avviene nelle nostre cucine. Continuiamo così!

[1] Decreto Interministeriale n. 11703 del 29 novembre 2018 “Riparto fondo mense scolastiche biologiche per l’anno 2018”. Gazzetta Ufficiale del 14 febbraio 2019.

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